L'eta dalla mia parte by Alessandro Casillo

autore:Alessandro Casillo
Format: epub
pubblicato: 2019-11-11T16:00:00+00:00

Ho ripreso in mano la più forte.

Là fuori, però, le cose cambiano velocemente. Bisognava riprogrammare tutto, ripartire da zero, scendere dal treno per poi decidere di risalirci è più complicato di quanto potessi anche solo lontanamente immaginare.

Le risposte che mi arrivavano dal mio team non erano quelle che avrei voluto sentire.

Non potevamo semplicemente ripartire da dove ci eravamo fermati? Non voleva dire che io dovessi smettere di essere quello che ero.

Non aveva nulla a che vedere con il successo o la fama.

È ovvio che il riconoscimento di chi ti ascolta cambia tutto, ma non è quello che ti definisce un artista. Io volevo tornare a fare musica, tutto qua.

Ero un operaio, ero fiero di esserlo. Ma prima di tutto questo ero un ragazzo di vent’anni che voleva vivere di musica.

Mi sono ripreso in mano il mio sogno.

Devo molto al mio amico Stefano, al suo entusiasmo, alla sua competenza musicale. Non so se da solo avrei scritto così tanto, non so se avrei avuto la possibilità di tornare a passare tanto tempo in uno studio. Forse sì, ma credo invece che molto sia stato merito suo. Finivamo di lavorare ed entravamo nel suo studio, una stanzetta ricavata nella sua azienda dove si era costruito tutto quello che serviva per registrare pezzi.

Ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni quando mi ha lasciato la fidanzata. È stato quello il primo input, la prima volta che ho sentito la necessità di buttare fuori emozioni e parole, quelle che per qualche ragione e fino a quel momento erano rimaste bloccate da qualche parte.

Tutto quello che avevo provato a scrivere fino a quel momento era sempre suonato finto. Come se mi fossi sforzato di raccontare qualcosa. Un qualcosa che forse nemmeno provavo, di cui forse avevo sentito parlare, storie che non erano le mie. Quando mi ha lasciato, scrivere è diventata un’esigenza, un’“urgenza”. Dovevo buttare fuori quello che sentivo.

Stefano l’avevo conosciuto nel 2015, stava insieme alla migliore amica della mia ragazza. È molto più grande di me, ha trent’anni, a venti era un dj conosciuto all’estero, faceva musica techno con un suo amico. Aveva iniziato per gioco, era finito a fare serate ovunque. Me lo aveva raccontato subito, alla nostra prima cena a quattro. Ci siamo trovati immediatamente e, complice anche l’amicizia tra le nostre ragazze, è stato facile vederci spesso e condividere la grande passione per la musica che avevamo entrambi. Amavamo generi diversi, ma la musica non ha regole, è un unico mondo. Che lui aveva mollato perché è una persona molto responsabile e, a diciotto anni, sapeva già che si sarebbe impegnato per crescere, mettersi in proprio, e avviare la sua azienda. A scuola andava bene, finite le superiori aveva ben chiaro quello che doveva essere il suo piano d’attacco, voleva concentrarsi su qualcosa che gli avrebbe permesso di crescere. E sapeva che la musica, il suo grande hobby, sarebbe rimasto tale. Non si sarebbe mai mantenuto con qualche serata ai piatti.

Quando ci siamo conosciuti la sua vena artistica si è riaccesa. E così abbiamo iniziato a scrivere insieme.

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